Il progetto propone una soluzione abitativa semi-residenziale in cui sperimentare un percorso graduale di distacco dalla propria famiglia d’origine. Sulla base di un sistema di rotazione e divisi in piccoli gruppi (max 6 persone), i ragazzi e le ragazze dell’associazione vivono l’appartamento per un periodo che varia dai 4 ai 7 giorni consecutivi. Una vera e propria casa-palestra di vita dove trascorrere con gli operatori giornate e weekend per assimilare piccoli grandi gesti d’autonomia quotidiana.

“La pena che cura” interpreta alla perfezione lo spirito della Costituzione sulla rieducazione e il reinserimento del detenuto, dando alle donne e agli uomini reclusi nel carcere di san Vittore la possibilità di un futuro di lavoro e di libertà. Con l’aiuto dell’esperienza e la professionalità della Fondazione Mantegazza un gruppo di detenuti avrà la possibilità di diventare ausiliario socio-assistenziale e operatore socio-sanitario, due figure fondamentali nelle case di riposo e negli ospedali. Due ruoli che, attraverso l’aiuto alle persone fragili, anziane o malate, daranno anche ai frequentatori dei corsi consapevolezza della possibilità di una vita diversa, più proiettata verso gli altri. I corsi si svolgeranno all’interno del carcere di San Vittore, anche con l’aiuto, per la parte di tirocinio, degli operatori dell’ospedale San Paolo.

La Piccioletta Barca è un luogo dove ragazzi e ragazze (dalla 5° elementare alla 2° superiore) desiderosi di conoscere e di imparare, ma provenienti da contesti che non li facilitano, incontrano persone capaci di accompagnarli, affinando la loro profondità e ricettività. Il progetto si articola in percorsi: l’accademia (lavoro di gruppo su grandi opere della cultura), la tutorship (accompagnamento scolastico personalizzato uno ad uno), la scuola delle mamme (scuola di italiano e supporto ai genitori).