Hack the future! Scuola in azione per lo sviluppo sostenibile

Da ottobre 2019 nell’IC Margherita Hack di Cernusco sul Naviglio, in provincia di Milano, è in corso il progetto Hack the future! che coinvolge gli studenti della scuola, circa 600 tra ragazze e ragazzi. Un progetto cresciuto “a distanza” con decine di incontri online, documenti condivisi e messaggi tra studenti, insegnanti e formatori dell’impresa sociale Step4, che lo ha promosso con il sostegno della Fondazione di Comunità Milano.

Il progetto è iniziato con un questionario su Agenda 2030 e sviluppo sostenibile cui hanno risposto 587 studenti; ne è emerso che 1 su 5 ha paura se pensa al futuro dell’ambiente; che 1 su 3 non pensa di poter fare qualcosa per contribuire alla lotta al cambiamento climatico; che 7 su 10 non hanno idea di quale sia il proprio impatto sull’ambiente.

La sfida che è stata lanciata a tutti gli studenti: “Cosa cambiereste nella scuola per renderla più sostenibile? Scegliamo un’idea e proviamo a realizzarla con una campagna di crowdfunding scolastico”. Gli studenti hanno generato oltre 300 idee, che poi sono diventate 27 progetti, tra questi sono stati selezionati 9 progetti finalisti sottoposti al voto della comunità scolastica, complessivamente 690 persone (studenti, genitori, docenti, amici e concittadini).

La maggioranza della comunità scolastica ha scelto di realizzare il progetto “Un bagno da sballo!”, che come obiettivo di risparmiare acqua e carta nei bagni della scuola, grazie all’installazione di nuovi rubinetti con fotocellula, asciugamani elettrici e scarichi per wc a pedale/pulsante. Semplici accorgimenti che faranno risparmiare fino all’80% di acqua (potabile) e azzerare il consumo di carta.

In una settimana la campagna di crowdfunding Un bagno da sballo! Ha raccolto 1.000 euro e punta a raggiungere 2.000 euro.
Il risultato più importante è dimostrare a giovani che gli adulti credono in loro, che li sostengono e che il cambiamento è possibile e possono essere i giovani a guidarlo. La scuola diventa così una palestra dove sperimentare percorsi di cittadinanza attiva.

La scuola lo fa perché ci crede. In questo modo ci credono anche gli alunni. E tramite gli alunni ci credono anche le famiglie. E così si crea una sorta di contagio positivo.
(Michela Fruianu, docente IC Margherita Hack).