La solidarietà consapevole

Andrea Manfredi ha costituito il Fondo Solidale dedicato al padre ing. Manfredo Manfredi per ricordarne le qualità umane e professionali.   

Fare una donazione spesso risponde ad una spinta emotiva ed episodica, mentre costituire un Fondo Solidale comporta una scelta, un atto di solidarietà consapevole e proiettato nel tempo. Qual’ è il percorso che l’ha portata a creare il Fondo “Manfredo Manfredi” presso la nostra Fondazione?

Da vari anni fornisco un contributo continuativo a varie organizzazioni umanitarie (Unicef, Unhcr), inoltre sono sempre stato sensibile alla tematica della diseguaglianza sociale ed economica. Mi sono reso conto nel corso degli ultimi anni che lo Stato e gli enti locali non sono in grado di aiutare le fasce più deboli della popolazione. Quando mi è stata prospettata la possibilità di fornire un sostegno ai progetti che la Fondazione sta finanziando ho aderito con entusiasmo, nella convinzione che fosse un passo concreto per venire incontro ai bisogni di chi è penalizzato dalle proprie condizioni sociali o da malattie o disabilità. E’ venuto spontaneo intitolare il Fondo a mio padre, una figura di rilievo nel panorama economico nella seconda metà del novecento.

Il Fondo “Manfredo Manfredi” prevede una quota a patrimonio e una corrente. Quali sono le motivazioni di questa scelta e quali sono le finalità che intende perseguire attraverso il Fondo?

Per consolidare la sua capacità di azione, la Fondazione ha l’obiettivo di costituire un “patrimonio della comunità”;  con la donazione al Fondo ho voluto destinare una quota a patrimonio per assicurare una redditività e quindi una continuità nel tempo ai progetti che decideremo di sostenere.

Durante il lock down la Fondazione di Comunità ha avviato #Milano Aiuta per intervenire sull’emergenza sociale. Lei ha deciso di mettere a disposizione parte delle risorse del Fondo e incrementato le risorse correnti. A quali progetti ha indirizzato la sua donazione?

La costituzione del Fondo doveva servire a finanziare progetti selezionati dalla Fondazione con Bando57. Poi alla luce dell’emergenza provocata dalla pandemia ho ritenuto, insieme al Direttore dott. Petrolati, che fosse più utile a fronteggiare tempestivamente le sue prevedibili e preoccupanti conseguenze sociali e che a tale scopo fosse importante mettere a disposizione una quota aggiuntiva di risorse per finanziare più di un progetto di #MlanoAiuta. Nello specifico abbiamo deciso di sostenere un progetto per la consegna di pasti a casa a persone anziane o indigenti e un secondo progetto per fornire docce e assistenza ai senza fissa dimora che si sono ritrovati a non avere più i consueti punti di appoggio.

Giudica positivamente l’esperienza di donatore e la collaborazione con Fondazione di Comunità?

Ho potuto sentire, ovviamente a distanza, i responsabili dei due progetti che mi hanno relazionato sulle loro ricadute concrete e sulla gratitudine dei beneficiari dei servizi offerti e questa è stata una gratificazione. La collaborazione con il Direttore e la struttura è stata sin dall’inizio molto proficua.

Come ha conosciuto la Fondazione di Comunità Milano?

Nel corso di un chiacchierata con una consulente di Intesasanpaolo Private Banking ho parlato di una mia iniziativa realizzata in collaborazione con il Politecnico di Milano per contribuire allo sviluppo di tre start-up, perché desideravo ampliare l’esperienza e dare un contributo attivo alla comunità. La consulente mi ha parlato della Fondazione di Comunità Milano e stabilito il primo contatto, così è nato il Fondo Manfredo Manfredi.