Fondo Prof. Bellobono – La storia di Flavia

Sono Flavia Di Vincenzo e lavoro nel Laboratorio di Microbiologia Molecolare della Prof.ssa Alessandra Polissi presso il Dipartimento di Scienze Farmacologiche e Biomolecolari dell’Università degli Studi di Milano. Ho conseguito la laurea magistrale in Biotecnologie del Farmaco nel Marzo 2020 con una tesi sperimentale di genetica dei microorganismi con l’obiettivo di identificare nuovi potenziali bersagli farmacologici per terapie antibatteriche. Il progetto finanziato dal Fondo Bellobono di Fondazione Comunità di Milano è in linea con la mia formazione, in quanto si prefigge di sviluppare nuovi materiali con proprietà antibatteriche grazie all’utilizzo di processi fotocatalitici basati su opportuni foto-catalizzatori. In particolare, il mio contributo per il progetto è quello di valutare l’eventuale effetto battericida dei nuovi materiali sintetizzati dalla mia collega, la Dott.ssa Mora, sfruttando le competenze microbiologiche del gruppo di ricerca della prof.ssa Polissi. Inizialmente, sono state messe a punto le condizioni sperimentali per saggiare l’attività antibatterica su un ceppo di riferimento non patogeno utilizzando metodi normati sviluppati e riconosciuti a livello internazionale. Tali condizioni sono state individuate utilizzando un materiale foto-attivabile noto come riferimento. Visti i risultati positivi ottenuti con i materiali di riferimento, sto applicando la stessa procedura a tutti i nuovi materiali fotoattivabili prodotti nell’ambito del progetto. A seguito dei risultati che otterrò dalle analisi che sto attualmente eseguendo, l’obiettivo dei prossimi mesi sarà quello di analizzare i materiali che, in base alla valutazione delle loro proprietà battericide, sono considerati più promettenti su un pannello di microorganismi più ampio che comprende patogeni rilevanti per la salute dell’uomo. Considero la scelta di aderire al progetto sovvenzionato dal Fondo del professor Bellobono una scelta vincente sia dal punto di vista professionale che personale, in quanto aderire a questo progetto basato su un percorso multidisciplinare mi ha permesso di interfacciarmi con ambienti lavorativi per me nuovi e di poter contribuire allo sviluppo di nuovi dispositivi che potrebbero abbattere l’inquinamento dell’aria e delle acque così da poter consegnare un mondo migliore alle generazioni future.