In occasione della decima Giornata Europea delle Fondazioni, che cade il 1 ottobre 2022, Fondazione di Comunità Milano aderisce alla campagna “Ben(i)tornati. Gesti quotidiani di rigenerazione” organizzata da Acri e Assifero per celebrare l’attività che le Fondazioni svolgono sui loro territori, insieme alle Istituzioni e alle organizzazioni del Terzo settore, per promuovere il bene comune. Sono oltre i 100 luoghi in tutta Italia che aderiscono all’iniziativa: si tratta di spazi dismessi, recuperati e destinati a nuovi usi comunitari, beni confiscati alla criminalità e adibiti a fini sociali, nuovi parchi e boschi in aree abbandonate, laboratori di riciclo realizzati con materiali di scarto, iniziative di recupero del cibo invenduto e di educazione alla sostenibilità.
Anche noi abbiamo segnalato un “bene tornato”. Si tratta di un terreno di circa un ettaro confiscato alla criminalità organizzata che la Cooperativa Madre Terra mira a trasformare in una realtà agricola sostenibile in termini economici, sociali e ambientali, un luogo di lavoro, di formazione e di diffusione della cultura del riutilizzo sociale dei beni confiscati.
L’iniziativa, che la nostra Fondazione sostiene attraverso Bando 57, si intitola “Coltiviamo legalità. Dal recupero dei terreni alla conversione dei territori” e rientra appieno nell’ambito della agricoltura sociale e di prossimità. Il terreno si trova infatti in via Quintosole, nell’omonimo quartiere a Sud di Milano e dal 2013, anno della confisca, giaceva in stato di abbandono.
Nel maggio 2022, la Cooperativa ha ufficializzato la presa possesso del terreno alla presenza del prefetto di Milano, Renato Saccone, e di Alessandra Dolci, coordinatrice della Direzione distrettuale antimafia, di un rappresentante della Fondazione di Comunità Milano con decine di bambine e bambine delle scuole a numerose associazioni del territorio. L’area del terreno che ha ospitato l’evento è stato ripulita e resa agibile grazie al lavoro dei ragazzi di Madre Terra e di studenti e studentesse dell’Istituto ITSOS Albe Steiner.
La prossima tappa del progetto sarà la bonifica e la preparazione del suolo, necessarie per avviare sul terreno confiscato un orto di 6000 mq, uno spazio di produzione agricola, rispettosa dell’ambiente e della biodiversità, dove offrire opportunità di formazione e di lavoro a giovani del territorio. È prevista, inoltre, la realizzazione di uno spazio per la fruizione didattica, che ospiterà attività, eventi culturali e ricreativi rivolti alla comunità locale, alle scuole, alle famiglie e ai giovani del territorio per approfondire i temi della giustizia sociale, della lotta alle Agromafie e del riutilizzo dei beni sottratti alla mafia e reimpiegati in agricoltura.
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